Il prototipo della giovane madre, oggi (non tutte per fortuna).
Con una mano porta un mastodontico passeggino di nuova generazione, con ruote da autocarro, come se dovesse recarsi in chissà quale impervio luogo, dove al suo interno, seduto, incredulo e spaventato, vi è un bellissimo bambino/a.
Mai come adesso, questo piccino, si è sentito così solo ed abbandonato a se stesso, tanto da rimpiangere quel giorno in cui delle mani lo hanno amorevolmente accolto.
Infatti, invece di sentire le dolci parole di conforto e di rassicurazione, che solo una madre, sa dare al proprio figlio, seduto in quell’immenso oggetto, si trova solo in balia di assordanti e bestiali rumori, a lui sconosciuti, che a volte fanno persino sobbalzare noi grandi.
E tutto ciò che osserva ed indica con la sua minuta e timorosa manina, non porta ad alcuna risposa poiché colei che lo ha
portato in grembo per ben 9 mesi è letteralmente stregata da un bestiale oggetto quasi quasi senza spessore alcuno.
Infatti nell’altra mano c’è in tutta la sua interezza l’oggetto del desiderio in assoluto e cioè il telefonino, magari di ultima generazione, che fa da padrone, dove un’instancabile pollice pigia all’impazzata sullo schermo bisunto.
Solo ogni tanto questa giovane madre riesce incredibilmente ad alzare lo sguardo dall’infernale oggetto per vedere solo e unicamente dove si sta dirigendo o perché si è scontrata con l’ennesimo palo della luce o un suo simile.
Quanto sarebbe interessante conoscere il pensiero di questo/a innocente piccolo.
Che ne sarà di lui un domani ? Neppure gli animali trattano così i loro cuccioli.
30 marzo 2019 - ©Roby2019